Armadi Prodotti Chimici, Acidi e Basi

Quando si maneggiano prodotti pericolosi è di fondamentale importanza per la sicurezza dei lavoratori l’utilizzo di appositi contenitori dedicati allo stoccaggio. La riduzione dei rischi viene garantita dagli Armadi di Sicurezza studiati, progettati e costruiti secondo normative di riferimento. L’utilizzo di questi armadi rende i laboratori ed i magazzini più sicuri.

Gli Armadi di sicurezza per Prodotti Chimici, Acidi e Basi e per lo stoccaggio di sostanze corrosive certificati secondo EN61010-1; EN16121 e CEI 66-5 risolvono il problema dello stoccaggio dei liquidi pericolosi.

Gli Armadi posso essere:

– ante ceche o vetrate

– ante a battente o cassettoni

– dimensioni diverse con capacità di stoccaggio da 30 a 200 lt (a seconda dei modelli)

– dotati internamente di motore e filtri con canalizzazione in esterno (Il motore, posto nella parte superiore dell’armadio di sicurezza, recupera l’aria dall’ambiente tramite griglie d’aerazione site sul portellone d’apertura, creando una depressione nel vano di deposito. Le molecole nocive e i cattivi odori saranno quindi attratti verso il sistema di filtrazione, che affinerà l’aria e ne permetterà la corretta espulsione in ambiente esterno).

– collegati ad un impianto di estrazione esistente (le molecole nocive e i cattivi odori vengono espulsi tramite il sistema di canalizzazione nell’ambiente esterno.

– dotati di modulo (contenente motore e filtro) per lavorare a “ricircolo ambientale” (le molecole nocive e i cattivi odori sono trattenuti dal filtro molecolare e l’aria espulsa, priva di qualsiasi agente inquinante, viene re-immessa nel locale;

Verifiche Corretto Funzionamento e Manutenzione:

Come per ogni DPC (dispositivo di protezione collettiva) è indispensabile verificarne il corretto funzionamento per assicurare la salute degli operatori.

Il Decreto legge 81/08, nell’Articolo 71, obbliga il datore di lavoro a provvedere alla manutenzione periodica dei DPC al fine di garantire nel tempo la permanenza dei requisiti di sicurezza ma lascia alla sensibilità dell’RSPP e/o del datore di lavoro di definirne la cadenza.