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Contenimento cappa

In laboratorio tutte i processi che creano vapori tossici (rischi chimici) devono essere svolti sotto cappa.

CONTENIMENTO di una Cappa Chimica

In laboratorio tutte i processi che creano vapori tossici (rischi chimici) devono essere svolti sotto cappa.
La cappa chimica, per proteggere l’operatore ed ambiente di lavoro, deve avere “CONTENIMENTO”, ovvero trattenere le sostanze volatili tossiche che si creano al suo interno.
La cappa chimica è un DPC che protegge se rispettate le corrette condizioni logistiche, impiantistiche e di utilizzo.
Le cause che fanno venire meno il contenimento di una cappa chimica sono molteplici:
– Deficit dell’impianto di estrazione o di reintegro dell’aria
– Correnti tangenti che disturbano la barriera frontale della cappa
– Cappe piene con strumenti ingombranti poggiati direttamente sul piano di lavoro (compromettendo il flusso d’aria interno e creando “buchi” nella barriera frontale)
– Vetro saliscendi frontale aperto oltre il limite dei blocchi o con vetri scorrevoli orizzontalmente aperti
Ps: il vetro frontale rappresenta una barriera fisica, a protezione dell’operatore, in caso di esplosioni o fuoriuscita accidentale di sostanze.
Il secondo test di contenimento ambientale dove la cappa viene montata (il primo viene eseguito dal produttore all’atto della fabbricazione) è fondamentale per avere la certezza strumentale che il DPC protegga nella sua destinazione finale di utilizzo.
I test di contenimento previsti sono 3:
INNER PLAN
OUTER PLAN
ROBUSTNESS TEST