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Come utilizzare correttamente una cappa chimica

– Non lavorare frettolosamente sotto cappe per evitare di creare turbolenze in barriera con conseguente pericolo per l’inquinamento del prodotto analizzato, la salute dell’operatore ed il laboratorio.
-Verificare la compatibilità delle sostanze utilizzate sotto cappa per escludere mescolamenti di vapori incompatibili tra loro che potrebbero innescare rischi come l’esplosione.
-Pulire area di lavoro della cappa terminate le attività
-Evitare di depositare sostanze all’interno della cappa chimica (estrarre il materiale non necessario e quello indispensabile accumularlo ai lati oppure alzandolo con appositi cavalletti a qualche cm dal piano di lavoro)
-Utilizzare gli armadi di sicurezza sotto cappa per liberare il piano di lavoro
-Terminate le attività posizionare il vetro frontale saliscendi all’altezza minima
-Da norma viene indicata come altezza massima 50 cm per garantire la protezione dell’operatore.
-Effettuare un’attività periodica di pulizia della camera interna
-Effettuare i test di verifica previsti da normativa con cadenza semestrale o annuale
-Effettuare, in fase di installazione o successivamente, il test di contenimento (da ripetersi se la cappa viene spostata)
– Verificare e sostituire le funi del vetro frontale scali scendi (unico materiale di consumo, oltre ai filtri, della cappa)
-Effettuare la periodica sostituzione dei filtri (soprattutto nelle cappe a ricircolo)
-Installare blocchi vetri saliscendi se non presenti
-Installare un sistema di allarme che segnali anomalie o malfunzionamenti
-Per avere la massima protezione l’operatore deve lavorare in piedi (il vetro frontale rappresenta un’ulteriore protezione)
– Non lavorare a meno di 20 cm all’interno del piano di lavoro
-Evitare il passaggio di un operatore alle spalle di un collega che sta utilizzando la cappa in quanto può causare correnti tangenti e spostamenti d’aria che disturbano la barriera frontale causando un pericolo per l’utilizzatore ed il laboratorio.
-Non lasciare porte e finestre aperte durante l’attività lavorativa per evitare il formarsi di correnti tangenti che impattando sul fronte cappa disturbano l’efficacia della barriera frontale con conseguente esposizione per gli operatori del laboratorio.
– Non lavorare a meno di 20 cm all’interno del piano di lavoro